- Peso e spessore
- Gorilla Glass 5
- Rapporto Qualità/Prezzo
- Ricarica Wireless mancante
- Risoluzione schermo HD+
Cubot Quest: Recensione, Prezzo E Scheda Tecnica
Recensione Cubot Quest
Contenuti
Nel distretto tecnologico di Shenzhen la corsa allo sviluppo di smartphone rugged, per nostra fortuna, non si ferma mai. Scopri la recensione completa di Cubot Quest.
E quello di oggi non solo è un rugged phone, ma viene definito dall’azienda produttrice “il primo sport smartphone al mondo”.
L’azienda in questione è Cubot, che ha già avuto successo in questo ambito con il suo Cubot King Kong 2018 ( un vero entry level) ed il modello King Kong 3, con caratteristiche tecniche migliori.
La vera differenza rispetto agli altri smartphone rugged che ho provato sta nelle dimensioni e nel peso di questo smartphone, più simili a quelli degli smartphone tradizionali: 73.7 x 157 x 10.8 mm per un peso di 180 grammi.
Costruzione ed ergonomia
Cubot Quest arriva in un’elegante confezione nera decorata con delle forme colorate, al centro svetta il logo Quest. Aprendo la confezione troviamo ben poco, ma può starci visto il prezzo davvero competitivo di Cubot Quest. Infatti nella confezione troviamo:
- Lo smartphone, con pellicola protettiva già applicata
- L’alimentatore
- Il cavo di ricarica USB Type-C
- Un piccolo manuale di istruzioni, in lingua inglese
- Il pin per l’apertura dello slot SIM
Mancano come vedete cuffie, cover, vetro protettivo o pellicola, che spesso vengono inserite come omaggio nelle confezioni di smartphone asiatici.
Al di la di questi dettagli, lo smartphone si presenta davvero interessante nell’aspetto, disponibile in colorazione total black e nella versione nera con dettagli e bordature rosse.
Sul lato frontale, nella parte superiore trovano posto la fotocamera Selfie, il sensore di luminosità, quello di prossimità e la capsula auricolare. La parte bassa del frontale contiene solamente il foro per il microfono, non ci sono tasti fisici ma vengono utilizzati i tasti virtuali del sistema operativo Android.
Sul lato sinistro di Cubot Quest ci sono lo slot SIM / SD ed il tasto personalizzabile, a cui adibire una funzione a scelta dell’utente. A livello di design, troviamo 3 viti torx a vista e la scritta Waterproof, a sottolineare la resistenza IP68 del telefono.
In basso trova posto lo sportellino per la ricarica del telefono, che mantiene l’impermeabilità dell’ingresso USB Type-C. Personalmente lo trovo scomodo, avrei preferito un ingresso libero come lo si trova sugli ultimi smartphone Blackview.
Sul lato destro abbiamo il bilanciere del volume, il tasto di accensione circolare realizzato con una finitura simile alle viti torx che troviamo anche su questo lato del telefono.
Nella parte posteriore, partendo dall’alto trova posto la zona delle due fotocamere e del flash LED. Subito sotto il sensore di impronte per lo sblocco del telefono.
Al centro della back cover sono poste in verticale tre icone che identificano l’anima sportiva di Cubot Quest: Corsa, Bicicletta e canottaggio ( sport sull’acqua in generale).
Troviamo poi la placchetta contenente il logo Cubot, l’autoparlante ed un foro che dovrebbe essere il microfono per la riduzione del rumore ambientale durante le telefonate.
A fare da cornice a tutto questo ci sono 4 viti torx che conferiscono al telefono il classico aspetto aggressivo che ci si aspetta da un telefono di questo tipo.
Sia sul frontale che sul posteriore, sopra e sotto troviamo poi una piccola sporgenza che serve a diminuire le probabilità di rottura o graffi del vetro quando lo si poggia su una superficie, oppure durante una caduta del telefono.
Audio
Durante le telefonate Cubot Quest non ha alcun problema, si sente bene e l’interlocutore ci sente altrettanto bene. Collegandolo al bluetooth dell’automobile e con cuffie Bluetooth ( non c’è il jack per le cuffie ) non ho avuto difficoltà, promosso a pieni voti.
A livello multimediale non ha autoparlanti molto potenti, leggermente sottotono e se c’è un grosso rumore di fondo la canzone o il video che stiamo ascoltando potrebbe non essere chiarissimo.
Non aiuta la posizione delle casse, poste sul retro. Se è pur vero che grazie al design del telefono risulta sempre leggermente rialzato dalla superficie, ma se posto su una superficie morbida risulta smorzato e ancora più basso.
Niente di eclatante, nella maggior parte delle situazione non terrete il volume al massimo, ma se siete soliti ascoltare musica o parlare con il vivavoce in ambienti rumorosi, non è il telefono adatto.
Hardware e prestazioni
A far girare questo telefono ci sono componenti che sono si di livello economico ma che per l’utilizzo che faccio del telefono sono state più che adeguate.Come processore troviamo una CPU MediaTek MT6762 Helio P22 ed una scheda video IMG PowerVR GE8320 , mentre a livello di memorie abbiamo 4 GB ed una memoria di archiviazione di ben 64 GB. La memoria è espandibile tramite Micro SD, ma avere un telefono con una memoria integrata così grande è senz’altro un plus per questo Cubot Quest.
A livello di resistenza all’acqua gode della certificazione IP68, mentre la scocca protettiva è realizzata in gomma dura in grado di assorbire al meglio gli urti.
Fotocamera
Sinceramente pensavo che il comparto fotografico di questo Cubot Quest fosse arrivasse a malapena alla sufficienza, ma devo dire di essermi ricreduto dopo i primi scatti.
Le fotocamere posteriori sono da 16+2 con flash LED, mentre frontalmente abbiamo una fotocamera selfie da 14 .
Display
Cubot Quest è dotato di un display da pollici 5.5 con una risoluzione di (HD+) 720 x 1440 pixel, un buon pannello IPS con un’ottimo angolo di visione, molto luminoso e quindi promosso a pieni voti.
Ma la vera chicca di questo telefono è l’utilizzo del vetro Gorilla Glass 5, che su uno smartphone rugged è un fattore davvero importante.
Software
Partiamo col dire che la ROM Mediatek non è per niente personalizzata. Su Cubot Quest c’è un’esperienza Android Stock che però è aggiornato, rispetto a molti altri smartphone rugged, alla versione 9.0 Pie
Questo porta con se molte features interessanti, come l’integrazione di Google Assistant ed il Filtro per la luce blu integrato.
Da notare la possibilità di personalizzare le funzioni del tasto Smart, che può essere attivato con un singolo click oppure con un click prolungato.
Può essere utilizzato a piacere, ad esempio per attivare Google Assistant, aprire la fotocamera oppure un’ app specifica.
Autonomia
Come detto nell’introduzione questo telefono non è grosso come molti altri che abbiamo visto. Questo da un lato è positivo ma dall’altro è palese che parte del peso rimosso dallo smartphone proviene dalla batteria.
Personalmente non lo trovo un difetto, anzi ritengo che i 4000 mAh della batteria integrata siano più che sufficienti per una giornata con utilizzo stress, video e gaming inclusi.
Potenzialmente, con un utilizzo moderato si potrebbero coprire i due giorni di utilizzo.
Durante i giorni di prova ho sempre coperto la giornata anche con un’uso intenso, giocando a Real Racing in modo intenso, mentre nei giorni più tranquilli sono riuscito ad arrivare a sera con il 40-50% circa della carica.
Connettività e sensori
Il reparto connettività su Cubot Quest non si fa mancare nulla.
E’ dotato di Bluetooth 4.2 , Wi-fi Dual Band ( 2.4 + 5 Ghz ) e non manca neppure il sensore NFC.
Prezzo e conclusioni
Arriviamo finalmente al prezzo, che è davvero molto interessante. Cubot Quest è venduto in questo momento su Gearbest al prezzo di lancio di soli 118,17 € in offerta flash.
Per questo prezzo, avendo provato altri smartphone rugged di questa fascia, posso dire con certezza che non si trova di meglio. Questo lo dico considerando i lati positivi di questo smartphone: leggero e compatto, versione di android aggiornata e fotocamera che funziona bene in tutte le situazioni.